Ricordati che non ci è dato da vivere se non il presente, il resto è vita passata o che deve ancora venire, e quindi incerta e imprevedibile.
Ricorda che quand’anche potessimo vivere tremila anni e dieci volte tanto, nessuno perde altra vita se non quella che sta vivendo, né può vivere altra vita se non quella che va perdendo. Tanto vale, dunque, la vita più lunga quanto quella più breve, perché quello che conta è il presente 1)↓, e il presente è uguale per tutti, quindi anche ciò che perisce è uguale, e ciò che si perde non è che un istante, del tutto privo di significato 2)↓. Nessuno, infatti, può perdere il passato né il futuro, per il semplice fatto che non può esserci tolto ciò che non possediamo. Due sono dunque le cose che devi sempre tenere a mente: la prima è che tutte le cose fin dall’eternità sono sempre uguali e ciclicamente ritornano, né fa alcuna differenza se si vedono per la durata di cento anni, di duecento o per tutta l’eternità; la seconda è che perdiamo tutti nella stessa misura, sia chi muore vecchissimo sia chi vive lo spazio di un’ora, poiché l’unica cosa di cui possiamo essere privati, in quanto appunto la possediamo, è il momento presente, quello in cui stiamo vivendo, visto che non si perde quello che non si ha.
E la morte, cos’è? Se la guardi in se stessa e l’analizzi ragionevolmente, tutto ciò che vi costruisce sopra l’immaginazione si dissolve in un fiat e la morte appare nient’altro che un fatto naturale, e chi teme ciò che è opera della natura ha l’animo e la mente di un bambino.
Qual è dunque la nostra difesa? Unica e sola, la filosofia.
Chi è dotato di una maggiore sensibilità e ha delle cose una visione più profonda, anche fra i più piccoli dettagli conseguenti ai fenomeni stessi troverà sempre qualcosa di attraente 3)↓…
E ricordati che non ci è dato da vivere se non il presente, il resto è vita passata o che deve ancora venire, e quindi incerta e imprevedibile.
Osserva bene il principio guida dei saggi e vedrai quali cose essi rifuggono e quali invece ricercano.
C’è chi cerca di isolarsi ritirandosi in campagna, sui monti o al mare, e anche tu coltivi questo desiderio, ma ciò è da sciocchi, visto che l’uomo in qualunque momento, basta che lo voglia, può ritirarsi in se stesso, poiché non c’è luogo più calmo e tranquillo della propria anima, tanto più per chi ha dentro princìpi tali che gli basta volgersi ad essi per trovare subito la serenità, la quale non è altro che il giusto ordine interiore. […] Considera che gli esseri razionali sono fatti per vivere insieme e sostenersi a vicenda, che la tolleranza fa parte della giustizia, che gli uomini il più delle volte sbagliano senza accorgersene o senza volerlo e che alla fine, dopo essersi odiati, combattuti, sospettati e feriti fra loro se ne vanno in cenere.
…non contare i giorni che ti restano da vivere, perché se vivi così ti bastano anche tre ore.
Non è strano che l’ignoranza e la vanità siano più forti della saggezza?
Pensa all’universo come ad un unico essere vivente che racchiude una sola sostanza e una sola anima; rifletti come tutte le sensazioni siano assorbite in una sua unica sensazione, come tutto si compia in virtù di un suo unico impulso, come ogni cosa concorra alla nascita e alla vita di tutte le altre in un intreccio comune di cause e di effetti.
Com’è facile allontanare e cancellare dalla mente ogni pensiero molesto o inopportuno e conseguire subito uno stato di calma assoluta!
Quali i tuoi pensieri più frequenti, tale la tua mente, poiché l’anima ne viene per così dire imbevuta.
Tutto è effimero, sia il soggetto che l’oggetto del ricordo.
Rifletti spesso con quale rapidità passino e si dileguino cose, fatti ed esseri viventi. L’esistenza è come un fiume che scorre ininterrottamente, le sue attività subiscono continue trasformazioni, le sue cause migliaia di modificazioni, talché nulla di stabile c’è in essa, nemmeno ciò che ti sta presso. Pensa all’abisso infinito del passato e del futuro, in cui ogni cosa svanisce. Non è da sciocchi, allora, insuperbirsi, affannarsi, lagnarsi, come se ciò che ci affligge dovesse durare in eterno?
…non si tratta di bene o di male.
La sostanza dell’universo è docile e malleabile, e la legge che la governa non ha in sé alcuna ragione per fare del male, inquantoché per sua natura è esente da qualsiasi tipo di malvagità, dunque non può produrre alcunché di male, né vi è cosa che possa ricevere danno per causa sua. Tutto proviene da lei e si svolge sino al suo compimento 4)↓.
Ritorna in te, riprenditi dal sonno, e quando ti sarai reso conto che ciò che ti turbava era solo una chimera, guarda la realtà con gli stessi occhi con cui guardavi il sogno.
Tutti collaboriamo a un unico fine, quali con lucida coscienza, quali inconsapevolmente, e – come dice Eraclito – anche dormendo lavoriamo e contribuiamo a tutto ciò che accade nell’universo, chi in un modo, chi in un altro, e persino chi critica gli eventi o cerca di contrastarli e d’impedirli, poiché il mondo ha bisogno anche di gente simile.
È inutile preoccuparsi del domani, poiché quando ci arriveremo, se il destino lo vorrà, ci porremo lo stesso problema di oggi.
La felicità è un demone buono, o una buona disposizione divina. Che ci fai dunque qui, immaginazione? Vattene, in nome degli dèi, perché io non ho bisogno di te. Capisco che tu fai il tuo mestiere e che quella d’intrometterti è una tua vecchia abitudine, e perciò non me la prendo con te, ti dico solo: “Togliti dai piedi!”.
La migliore difesa è non copiare l’avversario.
Presto dimenticherai tutto e da tutti sarai dimenticato.
Sta’ dunque lontano dai libri.
1. | ↑ | Eckhart Tolle |
2. | ↑ | Epicurus |
3. | ↑ | Artur Schopenhauer |
4. | ↑ | Tao |