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Diogene il Cane dalle "Vite e dottrine..." di Diogene Laerzio

Diogene di Sinope: «Diceva che l’esercizio (áskesis) è di due tipi: l’uno dell’anima, l’altro del corpo. L’esercizio del corpo è quello mediante il quale, praticato in modo continuo, nascono pensieri che rendono facile il raggiungimento della virtù. D’altra parte, un tipo di esercizio è incompleto senza l’altro, poiché le buone condizioni e il vigore fanno parte dei requisiti opportuni tanto per l’anima quanto per il corpo. E in aggiunta adduceva anche prove del fatto che si perviene facilmente alla virtù grazie all’esercizio fisico. Notava, infatti, che anche nelle arti manuali e nelle altre gli artisti si procurano una abilità non indifferente grazie all’applicazione, che i suonatori di flauto e gli atleti eccellono grazie all continuo sforzo nella propria attività, e che costoro, se avessero trasferito l’esercizio anche all’anima, non si affannerebbero invano, senza frutto…»
da Diogene Laerzio, VI, 70.

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